Omosessualità
È un problema in sé essere omosessuali o è un problema non sentirsi riconosciuti dal proprio contesto di appartenenza a causa del proprio orientamento sessuale?
Il non accettarsi come omosessuale (distonia) è legato al sé o all’anticipazione, alla paura del rifiuto che l’eventuale coming out potrebbe generare?
Il problema è l’orientamento sessuale in sé o il timore di non essere accettati, accolti, amati per quello che si è?
Secondo Vittorio Lingiardi, il fenomeno dell’omosessualità esiste da sempre e non è questione di scelta.
Per questo sarebbe più utile porsi la domanda non tanto relativa al “perché esiste”, ma sul “come” è possibile vivere l’omosessualità. Non essere se stessi con gli altri implica un grande accumulo di stress, che spesso può portare a depressione o a pericolosi stati d’ansia.
Emergere come omosessuale significa dare una nuova impostazione alla propria vita e ridefinire i rapporti interpersonali. Significa aiutare a comprendere che anche gli altri significativi avranno probabilmente bisogno di tempo per modificare l’immagine oltre che il modo di relazionarsi con la persona che si è appena dichiarata.
Essere diverso non significa essere sbagliato!
Il mio compito come terapeuta è quindi quello di accompagnare la persona:
- nella costruzione del suo essere persona omosessuale,
- a vivere serenamente la relazione di coppia,
- a riconoscere situazioni di omofobia e omofobia interiorizzata,
- a relazionarsi con la famiglia di origine.