Critiche: come usarle a nostro favore.

Critiche: come usarle a nostro favore. La mia nonna diceva sempre: “A fa i làur an piàsa ghè chi la öl vōlta e chi la öl bàsa” (A fare le cose in piazza c’è chi la vuol alta, chi la vuol bassa)

Perciò, qualsiasi cosa tu faccia sappi che ci sarà sempre qualcuno che la penserà come te, ma ce ne saranno anche molti altri che la penseranno esattamente al contrario.

Questo perché non siamo tutti uguali e tu non sei un camaleonte; non è utile mimetizzarti: puoi fare la differenza!

Quindi, è forse più funzionale imparare a saper gestire le giudizi, qualsiasi essi siano, non trovi?

Ora provo a darti i miei suggerimenti per sopravvivere alle critiche e, se vuoi, puoi portarli con te come una mano sempre in tasca.

Pollice: ascolta i punti di vista degli altri, sia che lo abbia richiesto tu, sia che siano arrivati, diciamo così, gratuitamente. Ringrazia ciascuno, impara dalla visione che gli altri ti hanno proposto, interrogati sulle emozioni che ti hanno generato, e poi… fai come credi sia meglio per te!

Indice: quando la critica si esprime in modo non verbale, cioè con una espressione che non ti convince, un’occhiataccia, un sospiro, un tono di voce… chiedi spiegazioni; aiuta l’altro a verbalizzare il suo pensiero domandando: “Ho l’impressione che quello che ho detto non ti sia piaciuto” o “C’è qualcosa che vuoi dire su quello che ho fatto?”.

Medio: laddove la critica fosse verbale, ma generica, fai in modo che la persona la renda specifica: “Per favore puoi farmi un esempio?”. Oppure prova a spostarla al futuro: “Come potrei fare meglio la prossima volta?”, “Cosa potrei fare per farti sentire che il mio atteggiamento è migliorato?”

Anulare: ricorda che ogni critica può essere mossa non tanto perché tu hai fatto qualcosa che non va, ma perché l’altro è in un momento difficile della vita, della giornata, di una relazione. Provare a mettersi nei panni degli altri è un valido aiuto per conoscerli.

Mignolo: “non ragioniam di lor, ma guarda e passa” diceva Dante (Canto III dell’Inferno, al verso 51). Questo per dire che se l’altro non vuole tradurre in comportamento specifico quel qualcosa che non approva, che critica, allora non dar peso alle sue parole. D’altro canto però, non dimenticare mai di interrogarti, senza ossessionarti, se di ciò che l’altro ti ha detto, poi cogliere un insegnamento per te!

In bocca al lupo!

Dott.ssa Elisabetta Gusmini

Psicologa Treviglio

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