Emozioni: quattro cose che dovresti assolutamente sapere

emozioni

Cosa sono le emozioni?

Il termine deriva del latino moveo=muovere; possiamo dire perciò, che le emozioni sono degli stati affettivi intensi di breve durata, che coinvolgono la nostra fisiologia e il nostro pensiero, implicano delle espressioni facciali e dei comportamenti. Sono il nostro motore e hanno lo scopo di aiutarci ad adattarci all’ambiente e a dare un significato a quanto ci accade.

 

Cosa è necessario sapere delle emozioni?

La prima in assoluto è che le emozioni non sono mai sbagliate!

Le emozioni sono sane e naturali. Vanno espresse, e in modo adeguato.

Se vengono represse possono dare origine a malattie psicosomatiche; se vengono espresse in modo incontrollato possono diventare distruttive; se vengono riconosciute e utilizzate in integrazione con le abilità cognitive e sociali sono adattative.

E’ il comportamento che segue l’emozione provata a non essere funzionale, in alcune situazioni.

Se sono arrabbiata ho tutto il diritto di esserlo! Ma non ho il diritto di usare violenza su qualcuno perché sono arrabbiata.

 

La seconda cosa che mi viene in mente è che le emozioni sono la nostra linfa; in quanto tali sono un’occasione di crescita, se le riconosciamo e le usiamo a nostro favore.

Quale insegnamento, quali benefici possiamo trarre dalle emozioni?

Per poterlo scoprire è utile porsi in prima battuta una domanda: “Cosa sta succedendo? cosa sto provando veramente in questo momento?”

Pensate di essere al supermercato con vostro figlio. Ad un certo punto lo perdete di vista e incominciate a cercarlo allarmati. Fortunatamente lo ritrovate. Che emozione provate? Come reagite?

In molti si sentono arrabbiati. Ma siete sicuri di esserlo davvero? Non siete forse, spaventati, preoccupati e poi sollevati?

La rabbia è un campanello, importante, ma un’emozione secondaria. E’ un peccato non accorgersi delle altre che l’hanno preceduta. Ora che vi ho fatto vedere questa possibilità, quale è il livello della vostra rabbia? Di più o si meno?

Porsi questa domanda permette di interagire con l’emozione che proviamo, di ridurne l’intensità, di non esserne travolti e di essere più costruttivi.

 

In terzo luogo, è utile ricordare che le emozioni hanno questo andamento.curva emozioni

a                                   b                                   c

 

I matematici chiamano tale curva, curva normale; io la chiamo la curva delle emozioni.

Qualcosa attiva l’emozione (a). L’emozione arriva all’apice (b) per poi scemare (c).

Quando l’emozione è all’apice (b), non è mai utile cercare di ragionare, non ce la fareste. Anzi, se parliamo di rabbia, ancora, quanto più domandate ad una persona:”Cos’hai?” quanto più questa si arrabbia, se siete eccitati e parlate l’eccitazione se ne va. Potrete farlo quando l’emozione sarà scemata (c).

In posizione “a” potete cercare di manovrare le sorti di quell’emozione. Se incominciate a sentire una paura limitante distraetevi. Se sentite montare la rabbia, provate a cambiare direzione e a recitare nella mente un mantra che vi ricorda il perché non sia utile arrabbiarsi in una data circostanza.

 

L’ultima cosa assolutamente da sapere è che ciò che genera un’emozione è un pensiero.

Se un amico ritarda al vostro appuntamento, proverete rabbia se pensate che non ha alcuna considerazione di voi, preoccupazione se pensate gli sia successo qualcosa.

Quindi se un’emozione non ti piace, prova a cambiare pensiero.

O per lo meno verifica la sua veridicità.

Sarebbe improduttivo arrabbiarsi per un errore di pensiero, non trovi?

Dott.ssa Elisabetta Gusmini

Psicologa Treviglio

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