Confini personali: come costruirli?

confini personali

Lo sapete che tra le persone esistono spazi e confini personali che è utile rispettare?

E lo sapete che il non rispetto di questi spazi e confini può generare malessere anche piuttosto importante?

Cosa ci aiuta a capire quale distanza tenere?

Cosa fare per difendere i propri confini?

Cosa sono i confini personali?

Sono distanze fisiche ed emotive tra una persona e l’altra. Ogni persona ha bisogno di una certa quantità di spazio e questo spazio varia a seconda sia dell’individualità della persona sia dell’interlocutore con il quale ci si trova a confrontarci. Non tutti siamo affettuosi allo stesso modo e non è opportuno esserlo con tutti in ugual misura. Prova a pensare al tuo fidanzato e al tuo datore di lavoro, o se si più giovane, ad un professore (o al preside) e ai tuoi genitori: la distanza che mantieni con queste persone è uguale o diversa?

Ma quali sono i tuoi confini?

Come dicevo prima non tutti sentiamo la necessità di frapporre tra sé e l’altro la stessa distanza. Quindi, quali sono gli elementi da tenere in considerazione per imparare a riconoscere il tuo confine? La prima cosa da fare è senza ombra di dubbio ascoltare come reagisce il tuo corpo in certe circostanze. Non giudicare tali reazioni come giuste o sbagliate, ma accoglile come parte di noi. Cosa hanno da dirci?

Non avete mai provato a pensare quanto vicini o lontani a seconda dei punti di vista avete bisogno di posizionarvi dall’altro per sentirvi a vostro agio? Quella distanza, in parte, dirà che tipo di relazione avete instaurato con l’interlocutore. Con il vostro fidanzato probabilmente potete stare abbracciati o a una distanza entro i 45 cm, con il vostro collega probabilmente vi posizionerete ad un metro circa.

Anche i sensi hanno un ruolo importante nella gestione delle distanze. Provate a pensare al ruolo dell’odore che le persone hanno, oppure a quello dell’udito (se come me avete problemi di udito probabilmente accorcerete le distanze per sentire meglio). E quanto guardi negli occhi le persone? Se tieni uno sguardo fisso puoi comunicare dominanza e forse generare timore, quindi allontanamento. Perciò attenzione!

Insomma, ognuno ha bisogno dei propri spazi e tale spazio è stabilito da ciascuno. E non si conosce al momento il motivo per cui una persona abbia bisogno di una certa quantità di spazio.

Certo è che se ognuno di noi ha il diritto di avere il proprio spazio, ciascuno ha il dovere di difenderlo perché solo noi sappiamo di cosa abbiamo bisogno; a noi spetta il compito di comunicarlo agli altri.

Il secondo passo da fare, una volta che ti sembra di aver chiaro i tuoi confini, è quello di comunicali. Se ti dà fastidio che venga usata la tua scrivania e ogni volta che accade che qualcuno la utilizza non dici nulla, cosa pensi creda l’altro? Che ti fa piacere o che sei infastidito dal suo utilizzo? Fai in modo che tale istruzione sia chiara, precisa. Per esempio: “Non mi piace che alzi la voce con me”; “La prossima volta che ti serve questo o quello, vorrei che me lo chiedessi”.

A volte non è sufficiente comunicare dolcemente, a volte è utile che ad alzare la voce siamo noi, oppure ancor più produttivo è affermare che se ne riparlerà quando entrambi sarete calmi.

Impara perciò a dire no!

Non affidare il tuo benessere a qualcun altro o vista dell’altra parte non lasciare che qualcun altro affidi a te la sua felicità! Se a breve termine questa dinamica può sembrarti gratificante perché ti fa sentire utile, potente, super, alla lunga diventa impegnativa e pesante. Tu non avrai mai qualcuno che ti possa supportare nel momento del bisogno. A volte offrire il proprio aiuto consiste anche nel concedere all’altro lo spazio di cui ha bisogno!

In questo video trovi altri suggerimenti.

 

dott.ssa Elisabetta Gusmini

Psicologa Treviglio

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