Paura di cambiare: come fare?

cambiamentoCi sono alcuni momenti nella vita in cui l’unica strada percorribile sembra il cambiamento.

Relazioni consolidate da tempo non ci soddisfano più, il lavoro è venuto meno magari a causa del fallimento della ditta nella quale lavoravamo, una persona cara è venuta a mancare.

Avvenimenti significativi verificatisi nel nostro contesto ci mettono di fronte al cambiamento e la nostra tendenza come esseri umani è quella di difenderci, incolpandolo.

Cambiamento: è colpa tua!

Quando qualcosa non va per il verso giusto, quando non riusciamo a raggiungere le nostre mete o non riusciamo a dare piena espressione ai nostri desideri, siamo facilmente portati a pensare e a dirci: “E’ colpa tua!“, “E’ colpa di…”.

Colpa del destino avverso, colpa di un’educazione ricevuta, colpa di qualcuno che non ha fatto quello che avrebbe dovuto: insomma è sempre colpa di qualcun altro.

Sia chiaro le difficoltà esistono per davvero, non sono una semplice invenzione della nostra mente, ma lo è la nostra interpretazione, la nostra lettura su quanto è avvenuto e avviene.

Cosa intendo dire?

Che ognuno di noi indossa degli occhiali e a seconda del colore che hanno le lenti, guarderà il mondo.

Molto semplicemente: se un amico è in ritardo posso pensare che ha avuto un contrattempo, che non si cura della puntualità quanto me o che gli è accaduto qualcosa.

Ad ognuno di questi pensieri segue una emozione che motiva un comportamento.

Cosicché, se penso ad un contrattempo mi dispongo a pazientare, se penso che il mio amico non mi stia rispettando probabilmente mi infastidisco e al suo arrivo forse gliene “canterò quattro”, se temo che possa essere accaduto qualcosa mi spavento e probabilmente farò una chiamata per assicurarmi che stia andando tutto bene.

Ritornando quindi a noi e al cambiamento.

Quale emozione attiva in noi il cambiamento?

Il cambiamento spesso genera paura, una paura che frequentemente è vissuta come qualcosa di limitante invece che come qualcosa di eccitante o semplicemente come un’opportunità.

Paura di sbagliare, paura di fallire, paura anche di raggiungere il successo. Eh sì hai proprio letto bene.

Spesso si associa il cambiamento a qualcosa di doloroso, alla sofferenza, dimenticando i benefici a cui la novità invece può portarci.

Ma è proprio così?

Proviamo a guardare le cose da un’altra prospettiva?

Quale è il vantaggio del non cambiamento? Del mantenere le cose come stanno? (Salvo non potersi sottrarre quando attorno a noi le condizioni cambiano…)

La routine! Fare le cose sempre allo stesso modo è una grande àncora, che ci tiene ben legati a quanto conosciamo, ci mantiene in una zona di apparente sicurezza, ci permette di risparmiare energie.

Perciò la paura ci frena e la routine è come se ci dicesse “ne vale la pena?”

Vale la pena di mettere a repentaglio ciò che abbiamo costruito? Vale la pena di discutere l’idea che abbiamo di noi stessi e che hanno gli altri di noi? Vale la pena di rischiare l’allontanamento delle persone di cui attualmente ci circondiamo?

Vale la pena vivere lo spaesamento di nuovo punto di vista? Di restare nel limbo? Di sperimentare il senso di estraneità?

In molti rispondono di no, tendono a dare la colpa agli altri o al fato e continuano a vivere insoddisfatti.

Ti racconto un aneddoto

Qualche giorno fa ero in giro in bicicletta con un amico. Siamo stati nelle nostre vicine campagne. Ritornando verso casa mi fa fare una strada diversa. Avevo le gambe a pezzi, ero sfinita, temevo che il rientro a casa si sarebbe protratto più in là nel tempo. E invece, arrivata in fondo alla via, eccomi ritrovata proprio a due passi dalla destinazione.

E se il cambiamento fosse anche una piacevole sorpresa?

Come superare la paura di cambiare?

La prima cosa che ti suggerisco di fare è di provare a pensare in modo diverso; prova a darti delle spiegazioni diverse a quanto accaduto, a formulare ipotesi nuove anche se ti possono sembrare bizzarre; se serve chiedi agli altri qual è la loro visione: con molta probabilità ti forniranno un’altra prospettiva.

In una canzone si diceva “da che punto guardi il modo tutto dipende”: te la ricordi? Altrimenti vai qui

Se ci pensi bene, hai esercitato questa abilità molto più spesso di quanto credi. Hai fratelli, sorelle o amici? Hai mangiato con altri? Ha visitato dei luoghi o semplicemente dei locali in compagnia dei tuoi amici?

Siete subito stati d’accordo sul gioco, sul ristorante, sul cibo? Non hai forse esercitato la tua capacità di provare a cambiare prospettiva anche solo per non deludere l’amico e poi la serata si è trasformata in qualcosa di favoloso?

Fin che continuerai a darti le stesse spiegazioni continuerai a guardare nello stesso identico modo rischiando di irrigidirti sempre più in posizioni che non ti fanno stare come vorresti.

Solo in questo modo potrai provare emozioni diverse. Ti ricordi quando ti raccontavo prima del ritardo dell’amico? Ecco sto parlando proprio di questo.

Di fatto prova a rispondere a queste domande: “Quanto mi costerà in termini di tempo, di denaro, di salute, di emozioni vissute, non cambiare?”e “Come influisce sulle persone a voi care il vostro non cambiamento?”

Il cambiamento è una decisione da prendere. Ricorda di concentrarti su dove vuoi andare, non su quello di cui hai paura.

Dott.ssa Elisabetta Gusmini

psicologa Treviglio

 

 

 

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